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Le finiture superficiali
L'alluminio è uno dei pochissimi metalli che possono essere lasciati allo stato naturale e che si autoproteggono dagli agenti esterni.

L'alluminio infatti subisce una ossidazione naturale per effetto dell'esposizione all'aria, creando una sottilissima pellicola di ossido che lo protegge da ulteriori ossidazioni.

L'anodizzazione è un procedimento elettrochimico tramite il quale si produce uno strato d'ossido artificiale più duro, più resistente e più resistente alla corrosione e all'abrasione rispetto allo strato d'ossido naturale.

L'anodizzazione conferisce una finitura superficiale argento-opaco, molto decorativa, con la creazione di uno strato di ossido che può anche essere colorato.
Per applicazioni in architettura si realizzano strati di ossido anodico di 15÷25 μm.
L'anodizzazione può essere ottenuta anche su nastri in continuo (coil anodizing).

Per applicazioni che richiedono superfici a più elevate caratteristiche di durezza e di resistenza all'abrasione, particolarmente richieste nella meccanica, nell'idraulica, nei motori, è possibile ottenere spessori di ossido più elevati e molto più duri mediante il cosidetto processo di “Anodizzazione dura o a spessore”.

L'alluminio può essere anche verniciato con l'applicazione di prodotti vernicianti liquidi o in polvere.
La verniciatura a polveri, largamente usata per la sua grande ecocompatibilità e per le sue performances, trova impiego in tutte le applicazioni che fanno uso di estrusi, di laminati e di getti.

La vernice in polvere viene applicata elettrostaticamente e poi polimerizzata a caldo per formare una “pellicola” dura e resistente.
La polvere può essere un polimero termoplastico o termoindurente e consente di ottenere un'ampia gamma di colori e di gradi di brillantezza.

La verniciatura può essere effettuata anche su nastri di alluminio in continuo (coil coating).

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